lunedì 24 febbraio 2014

Dante e il computer

Buonasera a tutti, miei daimon!
Vi state chiedendo di cosa vi parlerò mai con un titolo del genere? Che diamine c'entra Dante col computer? Ebbene, me lo sono chiesta anche io prima di andare a sentire questo collettivo, tenuto dal professor Alberto Brasioli nella mia scuola.
Ma ora vi racconto, sperando di ricordarmi tutto, visto che sono passate ben 2 settimane da quando ho assistito a questa lezione.

Partiamo da questa affermazione: Dante è un computer, ragiona come un computer, nella sua testa è in grado di contenere migliaia e migliaia di dati, che nel nostro caso potrebbero essere rime.
Tutti sicuramente conoscete l'inzio della Commedia:
Nel mezzo del cammin di nostra vita
Mi ritrovai per una selva oscura
Ove la diritta via era smarrita.
Che cos'é la diritta via? Senz'altro la via che conduce al bene, ma è anche la via della comunicazione diretta: A dice a B una cosa e la trasmissione della cosa in questione può essere rappresentata con una linea retta.
Nell'Inferno però la diritta via era smarrita, quindi non c'è comunicazione diretta, al contrario invece del Paradiso, dove la comunicazione funziona talmente bene che ti basta pensare una cosa che già viene trasmessa al destinatario. La comunicazione nel Paradiso può essere rappresentata da una parabola.
Il professore poi ha fatto un esempio per far comprendere come funziona la comunicazione nel Paradiso: quando scrivi un messaggio su facebook, c'é un programma che cerca di indovinare cosa stai scrivendo e propone una serie di parole, quindi prima che tu abbia scritto, facebook segretamente l'ha già fatto.
Lo stesso accade nel Paradiso, dove non esiste l'io o il tu, ma solo il noi e voi.
Il Paradiso è il luogo della miglior comunicazione, dove tutto ciò che si dice è per forza vero. L'Inferno invece è il luogo dell'equivoco e della menzogna.
Il professore fa allora 2 esempi: il primo è il canto 26, quello di Ulisse.
Ulisse per fame di conoscenza cerca di superare le colonne d'Ercole, ma davanti al monte del Purgatorio viene inghiottito dal mare. Per descrivere questa scena Dante usa determinate rime, che, guarda a caso, sono le stesse che userà per descrivere il suo viaggio tra i regni dell'Oltretomba quando giungerá in Purgatorio.
Perché Dante esce vivo dal suo viaggio e Ulisse no?
Per spiegarcelo il professor Brasioli costruisce con una striscia di carta un triangolo che poi trasforma nel corrispondente poligono non orientato (non so se ha un nome specifico, ma è il logo di Google Drive, per intenderci).
Qual è stato l'errore di Ulisse?
Ulisse ha navigato seguendo i lati del triangolo, ma essendo un normale triangolo orientato, poteva navigare solo internamente al triangolo e non esternamente, quindi alla fine è affondato.
Invece Dante ha apportato un'inversione a quel triangolo, chiamata conversione, che l'ha trasformato nel corrispondente poligono non orientato, così facendo riesce a percorrere anche il lato esterno del triangolo.
Ma dove Dante fa questa inversione?
Alla fine dell'Inferno, infatti, come tutti voi sapete, l'Inferno è a forma di imbuto e in corrispondenza al punto più stretto dell'imbuto c'é il monte del Purgatorio. Ma per accedervi bisogna girarsi, altrimenti si camminerebbe a testa in giù: ecco la famosa inversione che Dante ha compiuto e Ulisse no, motivo per cui Dante e salvo e Ulisse è perito.
Infatti se ben ricordate nell'Inferno Dante procede sempre verso sinistra, mentre nel Purgatorio sempre verso destra; questo perché si è girato.
C'è un solo punto nell'Inferno in cui Dante procede verso destra ed è quando entra nella città di Dite, dove incontra gli eretici. Infatti gli eretici sono coloro che hanno deviato dalla diritta via, hanno invertito il loro cammino e Dante per comprenderli deve invertire anche lui il suo cammino, quindi si muove verso destra.
L'altro esempio che ci ha fatto di affermazioni menzoniere nell'Inferno e che nel Paradiso sono usate in modo veritiero riguarda il canto 5 di Paolo e Francesca. Questa descrive il suo amore con delle rime (es. Amor che a nullo amato amar perdona) che vengono riprese nel Paradiso, ma Francesca le usa in modo falso, poiché il suo non è vero amore, ma una passione, come afferma lei stessa poco dopo, quando racconta a Dante come si sono baciati. L'umano cerca sempre di giustificare i propri errori per non farli apparire tali, ma così facendo mente, proprio come Francesca.
Il professore ci ha invitato a trovare nel Paradiso quando Dante usa le stesse rime per descrivere il vero amore, io non le ho ancora trovate, ma quando le troverò ve lo dirò, intanto invito anche voi alla ricerca ;)
Alla luce di queste spiegazioni si può capire perchè Dante sia come un computer.

Alberto Brasioli, 12 febbraio 2014, liceo classico A. Manzoni, Milano.

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